45 - MONTI DEL PARNON (l'antico bosco di Sparta)

Da non perdere! Una maxi-scheda per l'area montuosa tra la piana di Sparta e il mar Egeo. Uno straordinario picco panoramico che raggiungerete facilmente con il vostro veicolo ... lunghe sterrate fattibili in antiche foreste incontaminate ... taverne e alloggi in rustici paesini montani ... passeggiate in splendide pinete e grandi conche prative, fioriture straordinarie!



 

Dasarkeio Spartis (l'antico bosco di Sparta).

NB. lo stato delle strade sterrate in Grecia è molto mutevole di anno in anno ... dipende dai danni che hanno fatto le piogge invernali e dai soldi disponibili per sistemarle! Quando il fondo è umido per piogge recenti i tratti apparentemente migliori (più lisci ... perchè già risistemati con terra di riporto) sono pericolosamente insidiosi e scivolosi: se il piano stradale è inclinato ... usiamo le catene da neve!

Abbiamo fatto, spesso più volte, tutte le strade descritte (il nostro camper è un Ducato 2800 molto largo e alto 230 x 330).

Fate rifornimento di carburante appena ne avete l'occasione qui si viaggia a lungo a marce molto basse!

Il monastero di aghia Elona.

Risalendo la splendida strada nella valle ad ovest di Leonidio verso Kosma incontrate il monastero di santa Elena arroccato sulla parete verticale del monte: potete raggiungerlo comodamente con il vostro veicolo imboccando la breve strada a monte con svolta di 180° (bagni al piccolo parcheggio)(in stagione salite a piedi: sopra potreste non avere neppure lo spazio per girare il camper!).

Poco prima, in basso, dalla strada principale sulla destra, passato un ponticello, inizia una bellissima strada nel cuore di un territorio selvaggio: sale a Paleochori (trovate a destra un comodo rifornimento d'acqua al piazzale in cemento del cimitero. Se cercate un poggio panoramico dove sostare ... proseguite al fondo del piazzale per la brevissima sterrata (50 metri!) ed ecco fatto! Giacché siete qui fate due passi in questo paesino rimesso a posto molto bene ed in piazza trovate la genuina taverna sempre aperta (se non vedete nessuno a cui rivolgervi basta imboccare la stradina che sale sulla sinistra dei tavolini ed affacciarvi sul retro: una gentile e timida signora che parla solo greco - dovrete aiutarvi con google translator ...! -  è sempre disponibile ... nei week end viene ad aiutarla la figlia che parla l'inglese molto meglio di noi) ottimo il "pork lemonado", poi senza entrare nel paese (proibitivo per un camper!), riprendete a destra l'asfaltata e raggiungete Aghios Vasilios (o Vasileios)(due belle taverne rustiche in piazza ... preferiamo la seconda gestita da una "madamina" all'apparenza arcigna, che si fa in quattro per voi, ma anche lei non capisce una pacca di inglese ... chiedete agnello (arnì) o capra (katsikaki) allo spiedo o al forno oppure cinghiale (il figlio Dimitris è un gran cacciatore di cinghiali!).

Fin qui tutto su asfalto agevole e tra gente deliziosa!

Circa due kilometri prima del paese sulla destra vedete due cipressi (gli unici in zona): accanto a quello grande, poco discosto in basso, potete visitare l'antico convento degli aghii Taxiharki (santi Arcangeli) appena restaurato molto bene (quest'anno, 2024, contiamo di essere lì per il 1° maggio e postare nuove foto: le avevamo fatte già lo scorso anno durante i lavori ... ma ci avevano rubato il telefonino pochi giorni dopo al porticciolo di Kokkinia!).

All'ingresso del paese trovate un incrocio a "T" ... da qui due lunghe vie sterrate portano nel cuore del Parnon (un consiglio? Fatele tutte e due ... magari quella ovest (sinistra) in salita e quella est (destra, passando nel paese), più difficile, in discesa ... le abbiamo fatte tante volte in su ed in giù, ma mai brutte come nel 2019! Abbiamo dovuto riempire di sassi un profondo canale scavato dalle piogge che tagliava la strada ... loro, i greci, con i pick-up 4x4 passano e non battono ciglio, ma neppure danno una sistematina ...!):

-    a sinistra (ovest) ancora asfaltata per un buon tratto, passate sotto a Platanaki (sulla destra una breve strada asfaltata sale ripidissima all'antico borgo se volete farla  - alle prime case tenete la sinistra - situato su un poggio panoramico pianeggiante di ampio respiro, ricco di fontanelle, fiori, fragole, fichi, noci ... che vi consigliamo raggiungere a piedi o con il vostro mezzo. Il 1° maggio c'è la locale festa che vale la pena condividere!).


Questo è il bel poggio di Platanaki (visione invertita rispetto alla foto precedente)

Da sotto (ai piedi del bivio per Platanaki) proseguite ancora su asfalto brutto da qui in poi per un kilometro fino ad un bivio: prendete a destra (37.152 / 22.680 svolta di 180° ... se invece andate diritti per l'asfaltata, che da qui migliora un poco, troverete poi un bivio sulla sinistra per Paleochori - ne abbiamo parlato poco fa ... quasi impossibile passare questo paese con un camper grosso! - o proseguendo diritti arriverete al colle sopra Kosmas) ed imboccate una sterrata (i primi metri sono asfaltati!). Avanti a lungo in salita di mezza costa nel bosco (ai piani alti troverete poi il bivio a destra di cui vi parleremo sotto), molto bella nel finale, ma spesso rovinata nel tratto centrale. In questi boschi Bianca ha scovato un cinghiale (lo vedete qui sotto) ... che fortunatamente le nostre urla hanno fatto scappare.




... ritorniamo a quel bivio a "T" di Vasilios (o Vasileios):

-    a destra (est) questa volta: trovate all'uscita dell'abitato un crocicchio sghembo ... prendete la strada che prosegue "circa" diritta centrale ed arriverete, dopo una quindicina di kilometri molto a nord sulla dorsale del Parnon.

Dopo un primo tornante ed altri due più avanti, una fonte su un tratto in piano, incontrate altri due tornantini: al primo la strada alla vostra sinistra (37.208 / 22.673) vi porterà alla vetta del Profitis Ilias ...  se siete in vena di sterrate! Se questa è la vostra scelta seguitela a lungo fino al punto 37.190 / 22.644 (500 metri prima di un'ansa nel monte con una bruttissima sterrata che sale, praticamente abbandonata) e prendete la buona strada che sale (svolta stretta di 180°) ed arriverete prima ad una magnifica conca prativa accanto ad un colletto con vista sull'Argolide e le isole (foto qui sotto) e, continuando, alla casa di avvistamento incendi (ovviamente sono nei punti migliori per panorami ...!). Poco oltre, a piedi in pochi minuti, arrivate alla chiesetta di Profitis Ilias sul picco che un po' da tutte le strade lì intorno avrete visto pensando ... "io come ci arrivo lassù?" ... un camper piccolo 4x4 riesce ad arrivare fino alla chiesetta!).

Guardate che alberi!

La magnifica conca al colletto che precede la vetta: da qui sopra vedrete tutta l'Argolide.

"pros prophiti Ilia" (verso profeta Elia). Quel piccolo camper su Land Rover è arrivato fin quassù! (Una notte isolati in posti così è, per noi, il massimo in camper!).

Se non fate la digressione appena descritta verso il Profitis Ilias continuate la sterrata originale e a tutti gli altri incroci tenete la sinistra (eccetto ad un bivio ripidissimo per una cava di pietre nei boschi in alto, ma spesso qui la via è sbarrata da una catena tra due alberi: foto qui sotto)!
 

Il bivio della cava ... è stretto e ripidissimo, vedrete! Eppure qui sale un enorme camion.

Non paghi di avervi portato quassù vi proponiamo di sostare praticamente alla fine della salita (dopo il bivio della cava che vedete qui sopra) ad una evidente conca prativa sulla destra e fare una facile bellissima passeggiata panoramica sulla dorsale del monte anche fino alla chiesetta di Profitis Ilias se non avete osato avventurarvi con il vostro mezzo nella digressione prima proposta! (Un'ora abbondante per la cima che vedete sopra di voi, un paio d'ore scarse in tutto per la chiesetta, solo andata).

Qui la sterrata è quasi pianeggiante e buona! Bellissima ...

I prati dai quali parte la gita suggerita e la cima dalla quale abbiamo ripreso la foto successiva. Dalla strada asfaltata alta della costa ovest del Parnon potete arrivare qui ben più facilmente ... con un breve tratto di sterrata che come vedete è buona fin qui senza la fatica di risalire da Vasilios ...! (Si imbocca da un grandissimo evidente, l'unico in zona, piazzale su un colle)

Laggiù sulla sinistra la vetta del Megali Tourla ... in alto vedete il golfo di Nafplio nell'Argolide. In questi prati trovate il "thè del Parnon".

Se avete scelto di fare la via di sinistra ad Aghios Vasilios questa cima vi angoscerà per tutto l'itinerario: sempre là ... inarrivabile! Non temete, potrete prendere un bivio a destra (37.192 / 22.627), più avanti (ai piani alti), ed arrivare ad imboccare la salita per bene senza tante manovre per girare sullo stretto ... (quella dove si svolta di 180° descritta in questo stesso paragrafo poco sopra: cartina alla mano!).

Sono tutte strade fattibili in auto o camper (talvolta con difficoltà ...), ma solo se ve la sentite ed avete una certa familiarità con queste problematiche!

Descritta questa prima proposta ritorniamo ora al bivio sotto il monastero di aghia Elona (santa Elena), provenivamo da Leonidio direzione Kosmas ...

Kosmas, appunto, è un abitato caratteristico di montagna, turisticamente famoso, pieno di taverne sulla bella piazzetta: peccato i veicoli passino tra i tavoli ... il loro piatto tipico è una minestra ("soupa"!) con un pezzo di cadavere di capra bollito in acqua e senza alcun sapore: non mi beccano più (neppure in un rifugio dalle nostre parti dove diluivano una busta di minestra Knorr in due litri d'acqua anziché mezzo litro raggiungevano vette di tale insipida brodaglia)!

La soupa ...!

Qualche strettoia all'ingresso ed all'uscita del paese ...! Proseguendo la strada arriverete in breve ad un colle, subito dopo trovate una sterrata a sinistra in piano accanto ad un monumento ai caduti: vi proponiamo una variazione che gestirete a piacimento a seconda che siate in 4x4, in tenda, in auto, camper, bici o altro ... per arrivare qui (foto sotto) ... o lassù (se avete un 4x4) con una sterrata che si sviluppa dietro il monte che vedete!

 In rosso la salita a piedi nel bosco.

Prendete dunque la buona sterrata ed in un paio di kilometri arriverete in una conca dove sostare (37.058 / 22.742 - la foto qui sopra). Di lì  salite a piedi per il bel bosco talvolta un po' troppo fitto (vaghi sentieri delle capre, ma cercate di tenere una verticale leggermente a destra - questa via è affascinante e selvaggia, ma dura. Quasi in cima spostatevi a destra verso il colletto che porta alla base dell'ultimo strappo verso la casa di avvistamento dei pompieri a quota 1.559 (anche qui ... e non sarà l'ultima!) e poi salite in vetta a zig zag (una natura splendida, un'ora e mezza con calma).

Sopra la sterrata per la vetta. Sotto invece con la salita nel bosco arrivate al colletto e salite la dorsale finale.

 Il finale della sterrata alla vetta con il golfo laconico sullo sfondo: vedete le due "dita" (Mani a destra e Laconia a sinistra) per intero!

Panorama straordinario (... ci ripetiamo!), nelle giornate limpide vedrete l'isola di Milos (come nella foto qui sotto) ... ma è molto raro, anche se sembra appena lì: sono 140 kilometri ... molto più che da Torino vedere Milano!

Di lassù: scendete poi per la sterrata che si ricollega alla precedente 500 metri prima del punto di sosta propostovi. Noi ormai, data l'età, preferiamo salire e scendere dalla sterrata (1 ora e 45' la salita e 1 ora e 15' la discesa) che tra l'altro è piacevolmente in ombra per la prima metà. Naturalmente con mezzi adeguati potrete arrivare in vetta da quest'ultima via:  pompieri, pastori e cacciatori salgono su tranquillamente con i loro pick-up ...

Sempre dalla vetta vedete le arnie nella zona dove abitualmente sostiamo con il camper: hanno scoperto che in questa ristretta area il miele prende un ricercato gusto di vaniglia!

Ritorniamo alla strada asfaltata: arrivavamo da Kosmas ad un colletto. Potete proseguire e scendere verso Geraki (segnaliamo che appena 100 metri dopo il colle inizia sulla destra una spettacolare, a tratti rovinata, strada asfaltata (ve ne abbiamo parlato anche prima arrivando da Vasileios e Platanaki):

- all'inizio troverete alcuni bivi sulla sinistra da lasciare (si perdono nei boschi)

- poi in una conca al fondo di una discesa, sulla destra una fontana e la sterrata che riporta alle spalle di Kosmas

- più avanti, dopo un guado secco (molto dopo!), troverete il bivio a destra per Paleochori (troppo stretto l'abitato per un camper ... anche se una volta siamo riusciti a passare!)

- poi arriverete ad un bivio importante: sotto (destra) scendete a Platanaki e poi Vasilios (Vasileios) (asfalto molto rovinato) oppure sinistra (a salire, breve tratto ancora asfalto poi lunga sterrata ...) per la dorsale del Parnon fino a raccordarsi con la statale ovest dei monti.

A Geraki (per chi dal colle sopra Kosmas ha mantenuto la strada principale in discesa) trovate un distributore di carburante, panetteria e negozi. Non salite con veicoli a centro paese: poco spazio e strettoie proibitive! Usate la nuova circonvallazione ai piedi dell'abitato se occorre.

Il borgo fortificato bizantino vicino a Geraki.

Appena dopo il paese (ad est) potete prendere a sinistra in salita una breve strada asfaltata ed andare a visitare il castello ed il borgo fortificato bizantino che hanno rimesso a posto (entrata gratuita, orario 8 / 15 lunedì chiuso): affascinante (le foto qui sopra).

Il nostro giro da Geraki continua invece verso nord per risalire sui fianchi ovest del Parnon: ci sono 4 possibilità via via sempre più a nord..

La prima: potete imboccare quasi subito a destra (nord) la strada principale per la risalita (nella foto uno sguardo indietro ed il golfo Laconico - verso sud - da questa via)

arrivate a Kalithea (manco a dirlo: strettino, una chiesa straordinaria!). Uscendo dall'abitato non confondetevi: in cima girate a sinistra, non diritti (ve lo dico perché sbaglio sempre ...)!

Salite ad un colletto e finalmente scendete nella conca (visibilmente distrutta dal gravissimo incendio del 2007) che precede Polidhroso (Tsintzina è il nome locale di Polidhroso: a metà del XIV secolo la peste dimezzò la già scarsa popolazione a rischio estinzione, furono allora invitate a venire in queste terre genti dall'attuale Serbia ... di qui le doppie denominazioni di molti abitati ancora oggi: quelle originarie e quelle date dai coloni).

La seconda via di salita (per noi la più bella): proseguite per la strada in piano rettilinea (da Geraki verso ovest) fino a Gkoritsa. All'entrata del paese, nell'ansa del monte, prendete a destra verso Kalloni (brevissima strettoia senza problemi) e poi sfiorate Chrysafa, dove girerete a destra in salita con una splendida vista sulla piana di Sparta. Ai piani alti troverete un bivio: prendete a destra lasciando la strada principale (che va letteralmente a "ficcarsi" nelle strettoie di Agriani) ed arrivate alla conca distrutta dagli incendi descritta prima dove girerete a sinistra verso Polidhroso (Tsintzina).

La terza via di salita (siamo già a nord di Sparta) verso Vasaras è meglio lasciarla perdere se siete in camper per le lunghe e proibitive strettoie di questo abitato ... fatte una volta: mai più!

La quarta via infine, una quindicina di kilometri a nord di Sparta, passa da Vresthena, poi l'abitato molto carino e caratteristico di Meghali Vrisi ("grandi fonti") che merita un giretto a piedi, poi la strada si apre sulle grandi distese dei boschi, superate  Vamvacou (una breve strettoia) e svoltate a destra in uscita: siete sulla dorsale nord del Parnon.

Nella piantina qui sotto i 4 circoletti verdi danno un'idea approssimativa della localizzazione della partenza delle strade appena descritte.

Riprendiamo dalla piana che precede il colle da cui scenderemo su Polidhroso.

Se volete, una sterrata sulla destra (37.132 / 22.608), con qualche breve tratto rovinato, ma accettabile, almeno fino a metà, sale ai piedi del monte Psari 1839 mt. la cima più alta del sud Parnon (o al colle in posizione assai panoramica per i mezzi più adatti e fortunati ... seconda foto): una bella e fiorita passeggiata alla vetta (2 ore e mezza da sotto, una e mezza dal colle, solo andata). Si sale questa dorsale fino alle rocce (fonte), poi traverso a sinistra ai piedi delle rocce e proseguite con un ampio giro per arrivare in vetta ... che non è quella che vedete nella foto qui sotto (fatta dal colle dove arrivano i 4x4), ma un'altra dietro (come al solito in montagna!).

Un'altra via di salita al monte Psari è dalla costa est (più celebrata, apprezzatissima da Bianca la nostra cara cagnetta: nel bosco davvero uno straordinario coro di uccelli: ascoltate il filmato!) parte dalla strada che collega Vasilios al colletto sopra Kosmas, vicino alla zona dei funghi. La partenza è ben segnalata (le prime due foto qui sotto, le altre  riguardano la salita da ovest).

Bianca, la nostra cara cagnetta, adorava questi boschi. Ma in questi boschi uomini senza cuore hanno messo delle esche avvelenate ed è morta.

L'imbocco del sentiero di salita dalla strada asfaltata ad est del monte Psari: il sentiero prima si snoda in un rado bosco meraviglioso, poi fa una lunga diagonale in salita di costa con un fondo pietroso scomodo (foto qui sotto), segue un facile tratto in piano sempre nell'antico bosco e si arriva ad un'ansa del monte con un piccolo ruscello, si passa dall'altra parte ed in breve si esce dagli alberi svoltando a sinistra in una valletta sempre di mezzacosta su prati selvatici. Alla prima ansa la via più evidente gira a sinistra (è più battuta perchè porta a dei pascoli poco sopra e finisce là: la fanno spesso i pastori), ma il sentiero per la vetta è poco evidente ed imbocca ora una valletta sulla destra in decisa salita perdendosi spesso (i segnali ci sono, ma sono contradditori!) tra belle conche, ma la direzione è ben impostata e presto vedrete (lontano!) la cima dello Psari! 3 ore tutte ... solo andata (noi 4 e più!).

Il diagonale pietroso disagevole

Per i più fortunati questo è il colle panoramico ad ovest del monte Psari dove passare una splendida notte (camper o tenda, ma non fate fuochi: vista l'esperienza degli anni passati qui accorrerebbe tutto il paese a coprirvi di improperi!). La vetta non è quella che vedete, ma occorre aggirare a sinistra le rocce e poi per prati con un apio arco arrivate in cima (un'ora e mezza da questo colle).Proprio lassù, ai piedi dei bastioni rocciosi che vedete, c'è una fonte (a giugno butta bene ... ma non sappiamo se nei mesi caldi mantiene la portata!). Per informazione: la sterrata termina pochi metri dopo, appena fuori campo nella foto.

Dalla base delle rocce della foto precedente: la valletta di salita (con un 4x4 o a piedi ...). Vedete a sinistra la strada che arriva al colle finale della foto precedente e lontano all'orizzonte a sinistra il Taigeto innevato.

La bella sterrata di salita al colle.

In vetta allo Psari, laggiù il Taigeto innevato ed a destra Sparta.

Proseguendo dalla strada principale che abbiamo lasciato in breve si arriva sopra Polidhroso: sconsigliamo di scendere in auto per le strettoie del paese (i greci scendono tutti ...!): parcheggiate, se volete, alla fontana nell'ansa del monte (pochissimo spazio!) e scendete da lì per la buona e breve stradina pedonale. Due taverne (forse migliore quella più nascosta, dopo la piazza, non quella con balconata sul vuoto, accanto al bar ...)  (più una con alloggio  in alto sulla strada principale poco oltre l'angolo di sosta indicato). Questo villaggio è il principale posto tappa per gli escursionisti (si arriva dal colle che si intuisce alle spalle del paese a sinistra nella foto qui sotto: ripresa fatta da nord).

Polidhroso (Tsintzina) da nord.

Visione invertita: dall'ansa con la fontana (proprio qui sotto!) vedete bene la via pedonale che scende sulla sinistra al paese. La strada che arriva da sud qui è nascosta dai pini, sulla destra sale dalla fonte alla dorsale del monte e diritta al centro, di costa, prosegue verso nord.  Sopra Polidhroso vedrete la chiesa di ag. Johannis (da dove stiamo riprendendo questa foto) arroccata su una ripida parete. In mezz'ora potrete essere sù prendendo il sentiero 100 metri prima dalla strada che arriva da sud (c'è una scaletta in cemento a bordo strada). E' un posto magnifico e sorprendente, su più livelli e che cela un'ampia grotta nella montagna!


La chiesa nella grotta. Là fuori una splendida balconata (da dove abbiamo fatto la foto precedente) salite ... potreste pensare di dormire quassù!

Dall'ansa proposta per il parcheggio parte una strada asfaltata (primo tratto su asfalto molto malmesso, poi breve sterrata disagevole, ma fattibile, poi discreta, foto qui sotto) che sale a destra per congiungersi con la sterrata (quella proposta in apertura di questa scheda proveniente da Aghios Vasilios se giravate a sinistra).

... Qui è facile: ma prima è tosta...!

Torniamo all'ansa con la fontana e procediamo verso nord-ovest (breve strettoia) per una buona strada asfaltata: troviamo dopo 4 kilometri un bivio in discesa a sinistra... facciamo una breve digressione in questa direzione (poi ritorneremo a questo bivio e saliremo a destra per altre mete).

La strada dirige verso l'abitato di Veria (è strettissimo! E ben peggiore quello successivo di Vasaras ... ma non abbiamo in programma di proporveli!) in camper meglio prendere la sterrata a sinistra poco prima dell'abitato ... poi all'incrocio con un'asfaltata prendetela in discesa (sinistra), arrivate ad un ponticello, proseguite salendo dall'altra parte (breve sterrata buona) fino al monastero di aghii Anarghiri (sono i santi Cosma e Damiano, fratelli, medici: "non chiedevano onorario" ...  "anarghiroi" appunto!). Sono monaci straordinari e ci hanno dispensato in passato la loro serenità ed amicizia e ne siamo loro grati.

Nel 2018 il gruppo è cambiato, ma sempre garbato e gentile (il priore era stato nominato vescovo in Madagascar e ci aveva invitato a raggiungerlo ...! Che bello sarebbe)... poi nel 2023 è cambiato nuovamente ...

Maggio 2023, le 6 di pomeriggio circa, eravamo appena arrivati al ponticello che segna il confine della loro proprietà, eravamo fermi per decidere se sostare per la notte al piazzale del monastero o proseguire per un picco panoramico più in là: arriva l'auto del priore, scende seccatissimo e ci si avventa contro spalleggiato verbalmente dal suo autista. La prima cosa che ha detto (ignorando e non ricambiando il nostro saluto cortese) è stata: "chiamo la polizia, non potete sostare qui per la notte, leggete i cartelli!" (a proposito: leggiamoli pure insieme, eccoli qua sotto!) ... quanta distanza dai predecessori che ci offrivano cibo, ci invitavano a mangiare alla loro tavola ... ma anche a pregare con loro ai vespri ...

Il primo gruppo di monaci in due diverse occasioni ... sopra dopo che mi avevano aiutato a ritrovare Marina che si era persa sulla montagna! Al felice esito delle ricerche ci hanno offerto viveri vari di loro produzione (li vedete in mano ad un monaco, proprio quello che verrà poi nominato vescovo in Madagascar). E sotto in occasione della festa della chiesetta sul monte ci hanno invitati a pranzo nel loro refettorio.

... e la notte lasciavano la luce sul piazzale ed i bagni aperti solo per noi ... insieme abbiamo fatto quella bella gita alla chiesetta di Analipsi in cima al monte!

Personaggi sgradevolissimi invece questi ultimi arrivati ...

All'inizio della strada di qua e di là del ponticello due nuovi costosi identici cartelli in greco (uno sul suolo pubblico l'altro sulla loro proprietà:

(tradotto dal greco da Google Lens) ... a ben leggerlo sembra che il monastero sia chiuso tutto il lunedì e gli altri giorni SOLO dalle 12 alle 17 ... ma solo il monastero e non tutta la montagna (... che pure è di loro proprietà: tutta quanta!) ed i tanti sentieri.


Il monastero, l'itinerario e un ramarro.

La salita ad Analipsi. Sparta ed il Taigeto dalla vetta. La biblioteca.

Da poco prima del piazzale davanti al convento (bagni perfetti!) un sentiero sale ripido brevemente, raggiunge una strada sterrata, girate a sinistra, passate sopra la cinta del monastero, poi lasciate la sterrata e prendete il sentiero che sale a destra e con ampio arco invertite la direzione ed arrivate ai piani sommitali della dorsale (zona disboscata anti incendio) seguitela e dirigete verso la chiesetta di Analipsi (Ascensione) per una vista spettacolare su Sparta, il Taigeto, Mistras ed il Parnon! (portate acqua ed un binocolo!). Tempo di salita due ore.

Ritorniamo ora al bivio che avevamo lasciato (per scendere al monastero) ... La strada di destra prosegue ora salendo in un ambiente sempre magnifico, dopo alcuni kilometri incontrerete gli sbocchi delle due vie sterrate che vi abbiamo proposto all'inizio dal paesino di Aghios Vasilios, e, poco dopo, un quadrivio bello ampio.

Prendete a sinistra per un'ottima asfaltata fino ad arrivare (meno di due km.) in ad un colletto su magnifici prati ... da qui in breve potete salire la buona sterrata che vi porta al punto di osservazione incendi ed alla chiesetta di ag. Joannis che vedete davanti a voi. Siete a 1610 metri in un punto panoramico dove abbiamo avuto tramonti straordinari! (Nella prima foto dai piani vedete laggiù la cimetta da raggiungere anche in camper: da qui inizia la breve sterrata).


La cimetta è quella che vedete.

Verso nord: il megali Tourla, la cima più alta dei monti del Parnon (in basso a destra vedete il camper della foto precedente).




Lassù tramonti da favola!

E l'alba sul Taigeto (ad ovest ... a centro foto un buco tra i rami dell'albero lascia vedere la chiesetta di Analipsi: la salita dal monastero di aghii Anarghiri).

Alba (il panorama verso nord)

In vetta, quota 1.609 slm.

Ritornati ora al quadrivio potete andare diritti in discesa (faremo un anello ampio con ritorno e chiusura a questo quadrivio) verso Kastanitsa e parcheggiare a inizio abitato (non prendete per ora la nuova circonvallazione sulla destra) per una visita pedonale alla parte alta (quella turisticamente apprezzabile: due strade, a destra e sinistra, che si ricongiungono appunto alla piazzetta):  ristorantini nella piazzetta. Se da Kastanitsa volete poi andare al mare per la bella e panoramica strada (la vedete - si fa per dire ... la intuite - quasi tutta nella valle alla nostra destra nella foto qui sotto! Siamo in vetta al Megali Tourla)

che sbocca ad aghios Andreas (scheda 38) non imboccate dal piazzale di sosta la discesa tipo precipizio per tentare di passare dal paese basso con strettoie micidiali (anche se una volta siamo passati col camper!) ... vi suggeriamo di ritornare un poco indietro (a monte) per imboccare la nuova bretella che evita l'abitato.

Oppure, se volete concludere il giro del Parnon, tornate indietro pochi metri dal parcheggio e prendere la strada per Sitena che avrete visto sull'altro fianco della valle (strettoie iniziali ... ma le fa il pullman di linea, da Platanos tutto più facile!) ed avanti fino a Platanos appunto: qui deviazione in discesa e sosta nella bella piazzetta (le due foto qui sotto) se fuori stagione per evitare ingorghi sotto ... taverna ed alloggio (altro noto punto tappa nei trekking, taverna apprezzabile), fonte d'acqua.



Platanos 1° maggio: c'è l'usanza in tutta la Grecia di fare ghirlande di fiori ed appenderle ovunque.

Da Platanos risalite in breve nuovamente alla strada che avete lasciato e proseguite fino ad un vicino tornante con capraio al centro: se nel torrente c'è ancora acqua (massimo marzo/aprile) potreste fare la passeggiata per il sentiero che parte dal parcheggio sulla curva ed avvicinarvi alle famose cascate di Lepida che vedete in fondo alla valletta. (Qui sotto la foto è di aprile e di acqua neppure l'ombra ...)

Proseguendo ancora e tenendo la sinistra ai due incroci importanti aggirerete il nord del Parnon (zone di minore fascino), passerete dal monastero di Malevis (frequentatissimo, ma non ci piace proprio!) usuale punto di partenza per l'escursione al Megali Tourla 1935 mt.: la cima più alta della catena. Ma noi preferiamo altre vie ...

Proseguiamo ancora per la strada, sempre tenendo la sinistra agli incroci maggiori, sfioriamo l'abitato di Aghios Petros, si arriva al bivio (37.273 / 22.584) per la sterrata (adatta solo a veicoli 4x4!) che sale (all'imbocco ci sono due sterrate: tenete la sinistra) ai magnifici piani prativi sotto al Megali Tourla (chiesetta di Profitis Ilias).


Noi, con veicoli normali, possiamo solo fare un avvicinamento parziale poco più avanti ... 4 km. circa di stradone arrivate ad una specie di poggio! Troviamo ora una
sterrata sulla sinistra bella e pianeggiante (almeno quello che si vede da qui ...) che costeggiando la montagna ci porta più vicino alla nostra meta: la strada è abbastanza buona, ma spesso ha brevi tratti molto rovinati ed è adatta a pochi (!) sconsiderati come me ... l'unico punto bello per fermare un camper è quasi al fondo su un bel poggio: questo! ... O poco prima nell'ansa del monte.

Di qui, a piedi, seguite la strada fino al vicino slargo finale, proseguite per boschi nel greto di un torrentello asciutto (ben segnata) ed arrivate prima ad una conchetta prativa con capraio e, poco sopra, ai magnifici prati.

Qui incontrerete non una, ma due paline che indicano una via diretta di salita: lasciatela assolutamente stare! Sono pazzi! vi mandano su per pendii e rocce che, specie all'inizio, se vi scivola un piede rischiate parecchio ... mentre andando avanti verso la chiesetta potete salire abbastanza bene (non c'è un sentiero, solo tracce delle capre) da una valletta laterale con ampie diagonali: tenetevi sulla destra ... ma evitate di spostarvi sul versante dei prati (ovest). Dovreste trovare sulla costa tra i due versanti, sul pinetto più in alto, un segnale rosso: da lì si sviluppa l'itinerario di salita (affidato al vostro intuito: non c'è sentiero e quest'ultimo tratto è davvero duro!). Verso la cima tutto si semplifica: dovrete scendere brevemente ad un colletto e risalire facilmente la dorsale finale del Megali Tourla. Panorama come da copione ... niente casetta dei pompieri qui! (dallo spiazzo finale della sterrata ai prati mezz'ora, dai prati alla vetta un'ora e mezza). Con un 4x4 arrivate ai prati, ma dalla via indicata in precedenza!

Arrivando a piedi sbucate sui prati là in fondo sulla destra. Con un 4x4 si arriva a quella chiesetta appena intuibile sulla sinistra (di qui salgono i pick-up dei pastori)

La via "diretta": molto ripida e sfaldata ... e lì sotto c'è un salto di rocce!

Nella foto qui sopra ed in quella sotto vedete i pendii suggeriti dalla segnaletica ... con la nostra proposta invece arrivate da dietro quella cimetta laggiù (foto sotto), scendete pochi metri al colletto e salite alla vetta con facilità.

Vedete sulla sinistra il pendio di salita che sconsigliamo, la nostra via sfocia invece da dietro quella cimetta in fondo sulla destra.

Poi la facile e breve "cresta delle viole"(perchè è letterlmente tappezzata di viole ...) e siete in vetta!

Di ritorno alla strada asfaltata chiudete il cerchio  proseguendo sempre con panorami splendidi e ritrovando in breve il quadrivio che avevamo lasciato sulla dorsale del Parnon!

In una piccola macchia di castagni (37.144 - 22.689) della foresta del Parnon (si nota anche da lontano e persino dal satellite perchè il fogliame forma una macchia nettamente più chiara) abbiamo trovato questi due vassoi di gallinaci e qualche porcino ... ma se avete cani state molto attenti, qui Bianca ha mangiato un boccone avvelenato ed è morta.

Ed un appunto sul "tè" del Parnon: molto facile trovare questa piantina con la quale fanno un infuso molto simile al nostro "tiglio". Si! Avete intuito bene ... tra poco ci "beccheremo" un acquazzone!