La più classica delle gite in montagna della Grecia … davvero imperdibile e non difficile, merita tutta la sua fama: immaginate la vista su tutta (beh … quasi) la costa del Peloponneso! Splendido programmare la notte in vetta alla “belle etoile”!
Quota 1.300 dove sostiamo abitualmente. E’ la base intermedia di partenza, ma richiede già di percorrere una sterrata di un certo impegno: a destra nella foto la sterrata che porta al rifugio (più impegnativa). Qui abbiamo trovato accanto al camper l'orchidea Queen of Sparta.
E la vista verso il golfo Laconico, Faris (ovale rosso più alto) ed il monastero di Golas (più sotto) e, invisibile nella valle, il borgo di Koumousta.
Da quota 1300 potete imboccare la sterrata che scende verso Faris e Koumousta e dopo poche centinaia di metri trovate quest'altra bella possibilità di sistemazione per un camper con la vista della foto precedente.
Abbiamo finalmente conosciuto il gentilissimo guardiano e potuto curiosare nel rifugio (apre solo su prenotazione).
Siamo riusciti in un paio di occasioni ad arrivare accanto al rifugio (1.550 mt.) con il camper …! La vetta è quella che vedete nella foto (all’alba). Posto magnifico!
Appena sotto al rifugio una buona zona per funghi ...
Un innocuo serpentello ... farà fare un balzo a Marina tra pochi passi!
A destra: l'orchidea Queen of Sparta, endemica della zona, rara.
L'inizio del sentiero per
la vetta.
Poco oltre ... da sotto e da sopra.
Poi ci sono i prati (di nuovo: da sotto e da sopra) ... che bello avere un cane! Condivide la vostra felicità, corre avanti e ritorna ... sembra dirci "... e allora? Dai muoviti ... qui avanti è bellissimo!".
E le “placche”: la bella balconata diagonale che vi porta con facilità sotto la breccia di accesso alla dorsale del cono finale (che vedete bene laggiù).
L’uscita sulla dorsale finale (da sotto e dalla vetta).
Bianca (la nostra cagnetta) ha “portato su” tutte queste capre dal colletto della foto prima fino in vetta … (laggiù vedete Sparta sulla sinistra).
Ho cercato di spiegarle che non si fa … lei mi ascolta con grande attenzione, ma poi ci ricasca!
In vetta abbiamo avuto qualche sprazzo di buon tempo … qui vedete l’ampio spiazzo della chiesetta (anche lei senza tetto!).
Laggiù Kardhamili (scheda 8).
Dalla vetta uno sguardo verso il camper accanto al rifugio (invisibile): il puntino bianco a sinistra del prato a centro foto in basso.
Il monastero di Golas
Una vera rarità per una chiesa: anzichè le immagini dei santi qui sono affrescate le immagini dei grandi poeti e filosofi del passato!
Dal monastero un sentiero scende a Koumousta (1 ora circa): bella gita!
Koumousta ed il simpatico greco che abita lì con la moglie francese.
Situazione - 36.951 / 22.383 - (Altitudine 2.405 mt.) La salita al monte Profitis Ilias sui monti Taigeto a sud ovest di Sparta è un classico dell’escursionismo, ben segnata, abbastanza frequentata. La vista è assolutamente straordinaria sulle tre “dita” del Peloponneso! Accompagnatori turistici locali possono organizzarvi soggiorno ed escursione in giornata e pernottamento in strutture "amiche" ... ma potete tranquillamente fare da voi (la gita è classificata "Escursionisti"). Questi, se volete, sono i due alberghi in loco: a Toriza (più elegante) ed a Faris (più sportivo) (prenotando direttamente sul loro sito o via mail "credo" comporti prezzi più bassi rispetto ai siti abituali di ricerca ... ma se potete cercate di fare la notte in vetta: la ricorderete a lungo! Per pernottare e cenare al rifugio EOS (il loro CAI) occorre contattare la sede di Sparta: tel. 0030 27310 22574 - mail: eosspa@otenet.gr
Non mancate, se avete fatto la notte in vetta, di ammirare all'alba la straordinaria ombra del monte sul mare del golfo di Messenia! (una perfetta, immensa, emozionante, piramide!).
La via normale parte dal parcheggio delle fonti di Krionerio (Maganiari - quota 1.000 mt.), raggiunge in circa due ore nel bel bosco il rifugio Varvara del club alpino greco - E.O.S. - (quota 1.550 mt.) e da qui (tre ore) si snoda sempre affascinante su prati e roccia, dopo un breve tratto iniziale tra magnifici pini (... e qui apro una chiosa, come amava dire il prof. Forte: leggo sui giornali che nel parco della Maiella, in Italia, hanno trovato un pino nero di 900 anni! ... Ma viste le foto e le proporzioni con gli uomini accanto posso dire che qui, nei boschi greci, di pini neri simili ed anche ben più grandi ce ne sono parecchi, li vedrete facilmente! ... Ma non credo francamente che questi, e quello, abbiano più di un paio di secoli ... tempo fa ce n'era uno bello grosso caduto e tagliato ed avevo contato i cerchi ... come si faceva da bambini), molto ben tracciata, non presenta difficoltà per i normali escursionisti. Molti si organizzano per dormire in vetta e godere di tramonto ed alba: ci sono numerosi resti di antiche abitazioni in pietra (senza tetto!) che possono riparare dal vento.
L’escursione (bella, anzi bellissima!) non va sottovalutata per adeguato abbigliamento sia per il caldo estivo, ma anche per un possibile freddo notevole (di notte ai primi di luglio poco sopra lo zero …) ed in caso di cattivo tempo di giorno! Portate molta acqua (lo so, pesa ... ma almeno 1.5 litri a testa!) … abbiamo visto come è tornata una coppia imprevidente: lei era da ricovero ... lui da fucilare!
Una raccomandazione ... usate i bastoncini: soprattutto nel tratto finale il sentiero è molto scivoloso (non pericoloso: ghiaietto) ed aiutano moltissimo a salire e scendere!
Per arrivare - Prendete la strada che da Gythio va a Sparta (nord) ed all’altezza di Trapezond (circa 8 km. prima di Sparta) girate a sinistra per Paleopanaghia e continuate a salire per una bella strada asfaltata la costa del monte (circa a metà percorso, poco prima del bivio per Toriza, in uno slargo panoramico in piano sulla destra le fonti di Diaseli: un ottimo rubinetto!) fino alle fonti Maganiari dove pannelli turistici vi indicheranno il sentiero.
Noi tuttavia vi suggeriamo (sia per guadagnare quota che per sistemarvi in una zona migliore) di prendere la sterrata che appena prima del parcheggio finale sale a sinistra (se è stata sistemata dopo le piogge primaverili! Ma dobbiamo dire che finalmente nel 2020 hanno fatto qualche concreta miglioria, specie nella parte alta, e si arriva fino al rifugio anche con un camper come il nostro ... tutto sommato le maggiori difficoltà sono le due strettoie iniziali prima e dopo il primo tornante: in 10' potete fare un'ispezione a piedi per verificarne lo stato - la foto che segue ... sembra banale, ma a volte c'è un profondo fosso a monte ... ed a valle!)
seguendola fino ad un colle con quadrivio (36.951 / 22.383 - 1.300 mt. - ampi spazi di sosta, uno piuttosto bello, segnato sulla mappa qui sopra, poco oltre scendendo leggermente avanti sulla sinistra): la strada da cui arrivate, quella che prosegue in avanti (molto bella come giro verso Faris o Koumousta, ma per ora impraticabile per un camper), quella a sinistra si perde quasi subito, quella a destra sale al rifugio.
Nelle vicinanze - Il monastero bizantino abbandonato di Golas (vicino a Faris, di solito aperto la domenica mattina per la funzione) con affrescati i rarissimi ritratti di antichi sapienti sulla parete dell'entrata: Omero, Platone, Aristotele, Tucidide ... (quelli senza aureola, perchè non sono santi ...!).
L'antico borgo di Koumousta (un'ora a piedi dal monastero di Golas: scendete nella valle per lo stradino e risalite un poco dall'altra costa) che stanno rimettendo a posto molto bene dove vive stabilmente un greco (lo vedete nella foto con Marina) con moglie francese che fa da cicerone ed ospite locale. La strada asfaltata che dalla pianura (Xirokambi) sale la valletta per questo abitato (5 kilometri) è strettissima ... ma per una volta sola è stata fatta in camper ...!