La bocchetta del Cainallo
dopo un temporale
Il Cainallo (1.300 mt. circa slm.) è un posto bellissimo! Almeno per me … ci sono
ritornato in camper, ormai in pensione, dopo che lo avevo lasciato quando
ancora ero studente liceale (salvo un passaggio che feci nel ’79): qui e ad
Esino Lario (poco sotto) ho passato le mie estati in gioventù ed i periodi
delle vacanze natalizie
E la vista dalla sella
verso la conca del Cainallo ed i monti della Svizzera.
Il Cainallo, dicevo, è una conca incantevole e rilassante
con possibilità di alloggio e ristorante o di sostare in
camper alla bocchetta (“la sella” la chiamavamo allora: 1.291 mt). Il
parcheggio in tutto il comprensorio è a pagamento (5 euro al giorno - c'è la
nuova macchinetta automatica arrivando, accetta anche bancomat! Nel piazzale
accanto all'albergo Cainallo la sosta è libera (non a pagamento, ma limitata con disco orario).
Anche ad Esino (l'abitato nella conca sottostante) la sosta è gratuita.
Ad Esino trovate negozi, alloggi, ristoranti ed un bel mercato il Martedì. Giustamente famosa e splendida la "via crucis" (bronzi del Vedani) che porta al picco panoramico della chiesa parrocchiale. Trovate anche il rinnovato "museo delle Grigne" ora allestito benissimo sui temi locali: gl'insediamenti Celtici e Romani, gli splendidi fossili della Grigna, il vasto complesso delle grotte della Grigna ...
Qui a Esino il vino invecchia in modo fantastico! Bottiglie dello stesso vino in cantina ad Arcore (eh ... i miei nonni erano di lì, un tempo nessuno sapeva dov'era!) portato a Esino diventava nettamente migliore (e la cantina di Arcore era molto valida). Non sono solo io ad averlo provato: il nonno aveva chiesto il parere di esperti! Ed erano concordi.
Ad Ortanella (5
km. a sudovest di Esino, parcheggio gratuito) trovate due belle conche prative,
un facile, splendido belvedere di San Pietro sul lago e la trattoria dei
Cacciatori (forse aperta solo in stagione al momento). Di qui parte una bella
gita all'Alpe di Lierna e, proseguendo, ci si raccorda alla bocchetta di Prada
con i sentieri della Grigna. Nei boschi sulla sinistra arrivando trovavo un
tempo molti funghi ...
Segnalo che è tutto
territorio del “Parco regionale della Grigna settentrionale”. Mai avuto
problemi con la nostra cagnolina ... La raccolta funghi è consentita e gratuita:
senza tesserini vari ... salvo variazioni recenti! Gite davvero magnifiche per tutte le possibilità
(verificate l’apertura dei rifugi, molto ampia anche fuori stagione, peraltro!).
Attenzione troverete pochissima acqua in tutti questi monti (Esino stessa è rifornita con un acquedotto che risale dalla Valsassina)!
qui la sosta è consentita e gratuita ... ma limitata nel tempo.
Anche ad Esino (l'abitato nella conca sottostante) la sosta è gratuita.
Ad Esino trovate negozi, alloggi, ristoranti ed un bel mercato il Martedì. Giustamente famosa e splendida la "via crucis" (bronzi del Vedani) che porta al picco panoramico della chiesa parrocchiale. Trovate anche il rinnovato "museo delle Grigne" ora allestito benissimo sui temi locali: gl'insediamenti Celtici e Romani, gli splendidi fossili della Grigna, il vasto complesso delle grotte della Grigna ...
Qui a Esino il vino invecchia in modo fantastico! Bottiglie dello stesso vino in cantina ad Arcore (eh ... i miei nonni erano di lì, un tempo nessuno sapeva dov'era!) portato a Esino diventava nettamente migliore (e la cantina di Arcore era molto valida). Non sono solo io ad averlo provato: il nonno aveva chiesto il parere di esperti! Ed erano concordi.
le chiocciole fossili
la mappa delle grotte.
i percorsi da Ortanella per l'alpe di Lierna (i prati che vedete) (il fossile della terza foto è nel tratto di sentiero nascosto dietro la costa del monte)
La vista dal piazzale di san Pietro a Ortanella.
il fossile di una chiocciola su un masso nel sentiero per l'alpe di Lierna.
Attenzione troverete pochissima acqua in tutti questi monti (Esino stessa è rifornita con un acquedotto che risale dalla Valsassina)!
Questo fiore (aquilegia),
comune in questa zona, mi ha sempre affascinato per colore e struttura!
Partendo dal Vò di
Moncodeno (dove termina la strada asfaltata automobilistica poco sopra alla
bocchetta del Cainallo):
- Potete salire al Monte Croce (1.779 mt.) in
circa un’ora e mezza (al nostro passo … da giovani: metà tempo!): una salita
che non molla mai (qui abbiamo visto un cervo scappare davanti a noi)! E’ la
gita più breve per godere di una vista spettacolare sul lago di Como. Portatevi
da mangiare perché non c’è rifugio (sebbene poco sotto ci sia un “casello”
- aperto, ma non custodito - costruito nel 1979 per un riparo di fortuna o nottate degli “scout” sempre ben
accolti nella zona di Esino Lario!).
- Dal monte Croce potete salire la breve dorsale alla cima del monte Pilastro ed avere un ottimo panorama sulla Grigna settentrionale. Di lì potete poi scendere alla bocchetta di Prada (25 minuti) crocevia dei sentieri della Grigna.
Il bel sentiero di salita al monte Croce.
- Dal monte Croce potete salire la breve dorsale alla cima del monte Pilastro ed avere un ottimo panorama sulla Grigna settentrionale. Di lì potete poi scendere alla bocchetta di Prada (25 minuti) crocevia dei sentieri della Grigna.
Il lago di Como dal monte
Croce (i prati dell'alpe di Lierna in basso sulla sinistra).
Ai tempi della costruzione
del “casello” appena sotto la cima del monte Croce.
... e questo è il panorama: vedete a sinistra la biforcazione del lago di Como ed a destra l'abitato di Esino.
dal monte Pilastro: la Grigna settentrionale.
e quasi 40 anni dopo ... è ancora molto ben tenuto!
... e questo è il panorama: vedete a sinistra la biforcazione del lago di Como ed a destra l'abitato di Esino.
dal monte Pilastro: la Grigna settentrionale.
- Oppure potete dirigervi alla capanna Bietti/Buzzi (1.715 mt. gestita egregiamente e dove potreste gustare il miglior Taleggio che
vi sia mai capitato! Sapevate che si mangia con la buccia?): due ore, sempre
alla nostra andatura. Un magnifico sentiero con uno strappo iniziale, poi
gradevolissimo e ombreggiato, poi a destra (diritti si va alla gita che
descriviamo poco dopo: capanna Monza) per un altro breve ripido strappo per
salire alla bocchetta di Prada (che, volendo, potete raggiungere anche dal
Monte Croce tagliando sui prati in discesa). Seguono poi splendidi saliscendi
in costa, passate accanto al “sass furà” ed avanti fino alla Bietti.
Il sentiero è molto bello (sulla pietra in primo piano vedete ancora uno dei vecchi segnali giallo, bianco e rosso con il numero dell'escursione)
Ma qualche volta presenta passaggi esposti (ma ben curati). Una curiosità del tutto personale: anche il vostro cane appena c'è un precipizio si mette proprio sull'orlo?
La capanna Bietti Buzzi a
fine ristrutturazione.
Il Sass furà sul sentiero
per la Bietti (vedete quanto è grande ... Marina è sul sentiero nell'angolo in basso a destra della foto).
- Dalla Bietti (solo per i più preparati) si può
proseguire per il rifugio Brioschi (2.409 mt.) sulla vetta della Grigna settentrionale per alcune vie più
impegnative (la via normale, alla portata di quasi tutti, passa invece dalla capanna
Monza/Bogani: paragrafo successivo).
la via Guzzi dalla Bietti (che vedete laggiù al sole sui prati) alla cresta.
il colletto di uscita della via Guzzi sulla cresta: si vede la capanna Monza a destra nella pineta e la bocchetta del Cainallo al centro dopo la valle dei Mulini: lo "scivolo" dalla Monza alla Valsassina in fondo.
nell'altra direzione si vede la vetta e la via normale di salita (sul ghiaione), di qui invece passa la via delle creste.
Dalla Brioschi uno sguardo
verso le non facili vie di salita dalla Bietti.
- O, ancora, andare alla capanna Monza (1.670 mt. un tempo la
chiamavamo così … ora la chiamano Bogani!) per due vie: quella normale, comune
nel primo tratto con il sentiero della Bietti, prosegue bassa e dritta al bivio
sotto lo strappo che sale alla bocchetta di Prada ed alla Bietti, scende poi
per superare una spaccatura del monte e risale su magnifici prati con larici, toccate
l’alpeggio di Moncodeno dei gestori della Monza. Dopo 20’, arrivate alla
capanna Monza/Bogani e potrete assaggiare i loro formaggi di latte di capre
orobiche. Dall’alpeggio in 15’ direzione nord-est potete fare una deviazione ed
andare a vedere la “ghiacciaia”: in estate prelevavano di notte il ghiaccio
(che ancora troverete in fondo, ma in misura ben minore di un tempo) e lo
portavano giù a dorso di mulo a Varenna sul lago - 1.400 metri di dislivello! -
poi in barca fino a Lecco, poi in carro fino a Milano per venderlo ai “nobili”
… era il XV° secolo! Anche Leonardo da
Vinci sembra sia venuto a vederla! Oppure, come variante alla via “normale”
appena descritta, salite (al bivio per la Bietti con il breve ripido strappo!)
alla bocchetta di Prada e poco oltre (alla chiesetta in un angolo splendido)
salite per la cresta fino alla bocchetta di Piancaformia (dovrete “mettere giù
le mani” un pochino ed è meglio se non soffrite di vertigini sul lato destro
…!). Poi “poggiate” sulla sinistra verso la pineta e scendete alla capanna e
ritornate poi per la via normale. Due ore
e mezza entrambe le vie (se volete fare quella delle creste suggeriremmo di
farla all’andata perché in discesa è meno agevole).
NOTA BENE !!! Le provviste alle tre capanne (Monza, Bietti e
Brioschi) arrivano solo in elicottero ed in parte a dorso di mulo (le prime
due). Nessuna ha fonti d’acqua o acquedotti: non pensate di poter fare docce o
sprechi, magari portate acqua, specie in Brioschi. Cibo e vino sono buoni ed a
prezzi ragionevoli.
La capanna Monza
Sul sentiero di salita alla Monza: le capre orobiche ...
… di questo signore:
alpeggio di Moncodeno appena sotto la Monza (sua moglie gestisce la capanna).
l'imbocco della "ghiacciaia"!
Dal fondo della
“ghiacciaia”.
La chiesetta, subito dopo
la bocchetta di Prada, dove il sentiero si biforca: a destra e quasi in piano
per la Bietti (il bel sentiero che vedete proprio qui sopra alla base della foto) mentre salendo lungo la cresta arrivate al colle di Piancaformia (a destra nella foto) con discesa alla Monza
e, proseguendo in cresta, vi dirigete alla Brioschi: difficile…!
15 - Arrivo al colle di Piancaformia, poi:
a sinistra per costa in pineta per la Monza ed in cresta invece per la Brioschi
- E dalla Monza potete andare al monte Palone
(quello che vedete alto ed a punta dal Cainallo sulla sinistra della Grigna) in
un’ora e mezza (sempre nostra andatura … ma è una gita che non ci lascia
tranquilli per un lungo “traverso” non difficile, ma infido) oppure salire alla
Brioschi (due ore e mezza) per la via normale (ben indicata, ma con finale in
corda fissa “facile”, ma pur sempre corda fissa … i bimbi però, quando eravamo andati su a
dormire, avevano passato il pomeriggio a giocare salendo e scendendo!). O per
la via dei nevai (più ampia e con tratti finali “sensibili” se soffrite di
vertigini!).
la discesa dai nevai è sempre stata divertente! Ma ormai oggi di neve ne resta pochissima.
Questa è un’uscita in cresta
per la Brioschi dalla via dei nevai (che comunque non ci sono più da anni!):
noi patiamo un pochino di vertigini e questo tratto finale, anche se per prati,
in cresta fino al rifugio che vedete lassù, ci crea le maggiori difficoltà …
40 anni fa sulla via delle creste ... le nuvole accrescevano i brividi del vuoto a lati!
O, ancora, per la via delle creste (qualche attenzione e comunque
preclusa a chi soffre di vertigini!) che fareste meglio ad imboccare o direttamente
dalla bocchetta di Piancaformia (in salita e senza scendere alla Monza) oppure
come variante per il ritorno (molto, molto bella).
40 anni fa sulla via delle creste ... le nuvole accrescevano i brividi del vuoto a lati!
La via normale dalla Monza
alla Brioschi (questa è la webcam dalla vetta!) (cliccate sull'ora a centro immagine in basso! e poi godetevi la passerella...) passa su quel ghiaione centrale e sale poi una placca di roccia
con una catena fissa di aiuto: sembra difficilissimo ma …
Qui avete una visione
invertita (siamo in vetta!) ed i bambini hanno giocato tutto il pomeriggio
(abbiamo dormito qui per gustare tramonto e alba) sulle rocce con la catena (li
vedete in secondo piano! Laggiù il monte Palone).
Dalla bocchetta del
Cainallo vi proponiamo:
- Il belvedere sulla Grigna è proprio lì accanto a
voi … 200 metri direzione sud in piano sulla bella stradina (due minuti)!
- Per il belvedere sulla Valsassina invece dovete
imboccare l’altro stradino (simmetrico a quello precedente, appena più stretto)
in leggera discesa, direzione est: poco dopo incontrate un bivio (tenete il
sentiero di sopra, quello sotto scende in Valsassina) e in 10 minuti arrivate
ad un radura che si apre sulla valle (qui potreste trovare qualche fungo).
Oppure, anche meglio, fate un anello salendo la strada sterrata (l'inizo del giro per il Cavè dalle creste) proprio accanto alla bocchetta, appena arrivate alla sella della cresta (10 minuti - foto) girate tutto a destra verso la piccola vasca dell'acquedotto e la cima (4 minuti), scendete poi a sinistra la dorsale fino alle prime rocce (2 minuti), ora giù per il rado bosco in massima pendenza ed arrivate alla conca del belvedere (3 minuti), rientro per il sentiero alla bocchetta (10 minuti).
Oppure, anche meglio, fate un anello salendo la strada sterrata (l'inizo del giro per il Cavè dalle creste) proprio accanto alla bocchetta, appena arrivate alla sella della cresta (10 minuti - foto) girate tutto a destra verso la piccola vasca dell'acquedotto e la cima (4 minuti), scendete poi a sinistra la dorsale fino alle prime rocce (2 minuti), ora giù per il rado bosco in massima pendenza ed arrivate alla conca del belvedere (3 minuti), rientro per il sentiero alla bocchetta (10 minuti).
ecco la sella della cresta dove svoltare per il facile anello del belvedere della Valsassina.
ed ecco la zona del belvedere dal sentiero di rientro se fate il giro ad anello suggerito.
-
- Un bel giro ad anello (ritorno più
impegnativo, andata con qualche problema di ricerca del sentiero!) alla conca
del Cavè (in quella zona trovavo molti funghi!) con ritorno ad anello lungo le
creste (circa 3 o 4 ore). Scendete dunque verso il rifugio Cainallo, lasciatelo
alla vostra sinistra imboccando la sterrata sul suo fianco, dopo circa 500
metri (passata una zona soleggiata rocciosa e con pochi alberi) parte un
sentiero sulla destra in leggera salita (non ben segnalato, salvo miglioramenti
recenti!): prendetelo vi porterà, perdendosi un poco, in una conca piacevole
che c’è poco dopo, tenetevi alti, ma procedete, dovreste ritrovare il sentiero
che sale ora ben chiaro e prosegue per la costa della montagna alternando
tratti di bosco (faggi) a radure di erica (date un’occhiata per vedere se ci
sono funghi …) ad una svolta comincerà a scendere per un bel bosco di faggi fino
ad un colletto appena sopra alla conca prativa del Cavè (alla vostra destra).
Di qui svoltate (nord-est) per attraversare il prato e risalire faticosamente
il colle a picco sulla Valsassina. Seguite ora sulla destra, per il ritorno, il
sentiero che percorre il filo delle creste e vi riporterà alti sul passo del
Cainallo e vedrete, proprio alla fine, la zona dove un tempo cercavamo i fossili:
tanta roccia sbriciolata proprio sulla cima (magari ancora in qualche frammento
scorgerete piccoli resti di conchiglie).
Oppure in senso opposto imboccando dalla bocchetta del Cainallo la sterrata che sale verso nord proprio lì accanto.
Un anello per Natre sulla facile strada (in gran parte mulattiera) che potete imboccare a sinistra della chiesetta (60 / 90 minuti) e che si congiunge, per la risalita, all'antica mulattiera Esino - Cainallo alla radura della quercia (un tempo c'era un grande faggio in una conca prativa talmente bello che veniva scambiato per una quercia ... oggi non c'è più!).
Natre
Oppure in senso opposto imboccando dalla bocchetta del Cainallo la sterrata che sale verso nord proprio lì accanto.
in questa gita la via di cresta non è esposta, andate tranquilli, è molto bella!
a destra la Valsassina, a sinistra la conca del Cavè.
il Cavè (lassù il colletto dove inizia - o finisce - il giro per cresta).
Il colletto della foto precedente sopra la conca del Cavè.
L'antica
mulattiera che scende ad Esino in 30 / 45 minuti: la imboccate proprio a
sinistra del rifugio Cainallo (piuttosto ripida nel tratto iniziale).
Era la sola via che saliva al Cainallo quando ero ragazzo ... facevano
servizio due "campagnole" Fiat guidate dal Felice e dall'Angel ... Date
un'occhiata, appena sotto al rifugio, alla prima curva nel vuoto (foto)! E
pensate che negli inverni con molta neve (il '56 per esempio) ci
divertivamo a scendere in slitta fino ad Esino!
questa è la curva iniziale della discesa della mulattiera per Esino ...
Un anello per Natre sulla facile strada (in gran parte mulattiera) che potete imboccare a sinistra della chiesetta (60 / 90 minuti) e che si congiunge, per la risalita, all'antica mulattiera Esino - Cainallo alla radura della quercia (un tempo c'era un grande faggio in una conca prativa talmente bello che veniva scambiato per una quercia ... oggi non c'è più!).
affascinante l'anello di Natre!
Una gita con il battello
sul lago (Varenna).
Per arrivare -
Dalla tangenziale di Milano verso Monza (lo storico viale Zara) prendete
(andando sempre dritti) la superstrada per Lecco. Qui si imbocca un comodo
tunnel che bypassa l’abitato per riemergere sul lungolago: proseguite fino a
Bellano (dove Vitali ambienta i suoi bei libri!) ed uscite direzione Valsassina
(salita con tornanti).
Proseguite fino al bivio sulla destra che sale a
Parlasco (svolta quasi ad “U”): passato il piccolo abitato incrociate la strada
che sale al Cainallo arrivando da Cortenova (dall’altra parte sempre in
Valsassina).
(Breve nota per i camper: se avete in mente di muovervi anche per
la Valsassina non fate il tratto di strada in basso da dove l’avete
lasciato fino a Cortenova, ma utilizzate questa variante di Parlasco perché
sotto c’è un tratto molto stretto, curvilineo e con gallerie a picco sulle
“gorges” che non consente incroci tra veicoli ingombranti!).
Avete raggiunto, dicevo, la strada che sale al Cainallo
da Cortenova: uno spettacolo! Godetevi
la vista sul lago di Como.
In cima vi si aprirà la conca prativa del Cainallo
(l’albergo è alla vostra sinistra … per i Voucher del parcheggio!), potete
restare in basso o proseguire aggirandola sulla sinistra fino alla bocchetta di
fronte a voi (che noi preferiamo) o ancora più su fino al Vo’di Moncodeno dove
termina.
Per andare ad Esino ritornate indietro un poco fino al bivio
che avrete visto salendo. (Altra nota per i camper: evitate la vecchia strada
che sale ad Esino da Varenna perché è molto stretta in tanti punti … peraltro
il pullman di linea la percorre abitualmente da sempre!).
I